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Le funzioni dell’ansia e i suoi limiti

Le funzioni dell’ansia e i suoi limiti

Questo articolo è tratto dall’open day condotto da Mariano Pizzimenti presso la Scuola Gestalt di Borgomanero (13/09/2018).

L’ansia è un’anticipazione nel presente di un evento futuro che valutiamo come pericoloso o doloroso. Implica una riduzione della respirazione attraverso la contrazione del diaframma, per cui all’inspirazione non segue una fase di espirazione piena, a questo si aggiunge spesso un aumento del battito cardiaco, aumento della sudorazione e un senso generale di agitazione più o meno controllata. Bloccare il respiro ci serve per portare tutta l’attenzione possibile ad un evento critico allo scopo di trovare una risposta possibile. L’apnea, nel momento critico, facilita il massimo della concentrazione e gli altri sintomi descritti ci parlano di un’attivazione dell’organismo pronto all’azione. Ma quando l’evento temuto non è nel qui e ora, bensì nel futuro allora il blocco nell’inspirazione danneggia la nostra possibilità di sostenerci attraverso l’ossigenazione. Bloccando il respiro interrompiamo il più atavico collegamento con l’ambiente, vissuto come pericoloso e non sostenente, limitiamo l’attività dei sensi che hanno bisogno di un’ossigenazione costante. I sensi raccolgono momento per momento le informazioni che ci servono per orientarci nell’ambiente e costruire la migliore forma possibile per affrontare un problema.

L’ansia è funzionale alla preparazione ad un’azione. Se non ci spaventiamo dell’ansia, cioè se impariamo a non aver paura della paura, l’ansia non ci bloccherà, ma anzi nel momento in cui ci coinvolgiamo nell’azione si trasforma in eccitazione.

Il terapeuta o counsellor della Gestalt aiuta il paziente o cliente a reggere livelli maggiori d’ansia ripristinando una respirazione addominale completa che permetterà di riconoscere l’importanza emotiva attribuita all’evento, ad utilizzare l’attivazione organismica per uscire dall’isolamento e trovare i sostegni necessari nell’ambiente, trovando creativamente momento dopo momento l’equilibrio più funzionale alla sua crescita.

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