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L’ansia nella psicosi e nella nevrosi

L’ansia nella psicosi e nella nevrosi

Questo testo è tratto dalla Tesi scritta dall’autrice per il conseguimento del Diploma di Counselor

Per la Gestalt l’ansia emerge quando stiamo per affrontare una situazione e/o un evento che consideriamo come pericoloso o doloroso per noi: ad essa ogni persona reagisce in modo differente.

In particolare Mariano Pizzimenti sottolinea come ci sia una reazione opposta al livello (basso o alto) di ansia da parte di individui con una sofferenza di tipo nevrotico o psicotico.

Secondo lui una persona con ha una sofferenza nevrotica di fronte ad una situazione di bassa ansia tendenzialmente risponde agli stimoli dell’ambiente in modo adeguato, è creativo, non ripetitivo, ha confini elastici. In situazioni di tensione, quando l’ansia cresce, al contrario irrigidisce i propri confini e mette in atto in modo compulsivo meccanismi di difesa rigidi e cristallizzati, sperimentati precedentemente con successo. Questo significa che in una situazione di alto livello d’ansia la persona con una sofferenza nevrotica non sceglie, ma mette in atto compulsivamente comportamenti conosciuti. L’ansia lo pervade, non è più in contatto con le proprie emozioni, mentre percepisce in modo più chiaro i sintomi fisici causati dall’emozione“negata” che cerca altre strade per esprimersi (ad es. il mal di stomaco): è quindi in contatto con alcune sensazioni, ma non l’emozione.

 

 

Una persona con una sofferenza psicotica invecein condizioni di bassa ansia  irrigidisce propri confini, diventa ripetitivo, mette in atto comportamenti rigidi e compulsivi (rituali, abitudini, ecc.) che si ripetono uguali nel tempo e da cui non si può alienare. Al contrario in situazioni di tensione, quando l’ansia cresce, perde la percezione dei propri confini, perde il contatto con la realtà, entra nel delirio e non è più in grado di distinguere le allucinazioni dal mondo reale. Questo significa che in una situazione di alto livello d’ansia la persona con una sofferenza psicotica rende permeabili i confini corporei, mette in atto comportamenti sconosciuti, è fortemente in contatto con le proprie emozioni, mentre “scompare” il confine tra sé e il mondo.

Questo significa che il cliente con sofferenza nevrotica con livelli di bassa ansia si diverte, mentre il paziente con una sofferenza psicotica si annoia, all’opposto con livelli alti di ansia il cliente con sofferenza nevrotica annoia, mentre il paziente con una sofferenza psicotica è creativo, stupisce, è assolutamente imprevedibile.

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