Nella nostra esperienza quotidiana osserviamo o sentiamo una cosa perché è differente da qualcos’altro. Se vediamo una gallina che scorrazza in un recinto la notiamo perché è differente da ciò che sta sullo sfondo (l’aia, il terreno, le reti, la casa in lontananza, l’erba). Questa distinzione tra gallina in figura e il resto nello sfondo avviene molto prima che io possa dire “toh un gallina!”.  Quando facciamo esperienza della gallina (o di un’emozione, di una sensazione)  non la cogliamo nella sua unicità, nella sua appartenenza ad una categoria del pensiero. Quello avviene nel momento in cui applichiamo il pensiero a ciò che vediamo e sentiamo. Vediamo e sentiamo le cose, inizialmente, come in una scena che ha un soggetto principale e un fondale. Vediamo e sentiamo qualcosa solo se c’è questa differenza iniziale tra uno sfondo e una figura, possiamo formulare un pensiero solo se questa differenza iniziale esiste.